Sistemi di videosorveglianza: come installare senza incorrere in problemi.
09/03/2022
Avv. Gerlando Di Francesco
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L’installazione di sistemi di videosorveglianza da parte dei privati cittadini, può essere causa di problemi anche legali, nonostante non vi sia la necessità di ottenere previamente autorizzazioni o di adempiere a formalità particolari.

Ci sono delle regole e accortezze nell’installazione dei sistemi di videosorveglianza che il privato cittadino deve adottare, come chiarito anche dal Garante della Privacy.

Ad esempio, quando installiamo un sistema di videosorveglianza, dobbiamo assicurarci che le telecamere riprendano solo aree della nostra proprietà e non, invece, anche di soggetti terzi, pensiamo, ad esempio, ad una telecamera che punta sulla finestra o sulla porta d’ingresso dell’abitazione del nostro vicino.

Qualora vengano riprese, anche parzialmente, aree di soggetti terzi, dovremo provvedere ad oscurare tali aree ed impedire quindi che appaiano nelle riprese.

E chi abita in condominio può installare liberamente delle telecamere?

In questo caso le regole cambiano a seconda che l’iniziativa sia del singolo condomino o del condominio nella sua complessità.

Nel primo caso, le regole da osservare sono quelle di cui sopra, mentre se l’iniziativa riguarda l’intero condominio, sarà innanzitutto necessaria l’approvazione dell’assemblea condominiale, con il consenso della maggioranza dei millesimi dei presenti, oltre al fatto che le telecamere dovranno riprendere solo aree condominiali comuni (cortili, pianerottoli ecc…), devono essere segnalate con appositi cartelli e le registrazioni devono essere conservate per un periodo limitato.

Assolutamente da evitare sono anche le riprese di aree pubbliche o aperte al pubblico come strade o parchi: ciò significa che quando installiamo, ad esempio, una telecamera esterna, dobbiamo avere l’accortezza di puntare l’obiettivo unicamente all’interno della nostra proprietà, senza inquadrare anche eventuali porzioni di marciapiede o di strada sui quali, essendo luoghi di passaggio pubblico, potrebbero transitare soggetti che non vogliono essere ripresi.

Ad ogni modo, per evitare spiacevoli inconvenienti, è buona norma munirsi di un apposito cartello, ben visibile anche per chi passa nelle imminenze della nostra proprietà, che indichi che l’area è sottoposta a videosorveglianza.

Se invece abbiamo installato delle telecamere all’interno di casa, magari anche controllabili da remoto, dovremo informare anche eventuali colf, baby-sitter, collaboratori domestici o ospiti della presenza delle stesse, che in ogni caso non vanno mai posizionate in luoghi che ledono la dignità della persona, come ad es. i bagni o gli eventuali alloggi che i collaboratori domestici dovessero avere nella nostra casa.

Chi viola queste disposizioni rischia di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata ex art. 615-bis c.p. che punisce con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolgentesi nell’abitazione, ovvero in luogo di privata dimora, o nelle appartenenze altrui.

Fate molta attenzione anche con i vostri familiari!